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I mesi di lockdown sono un ricordo del passato, anche se è trascorso poco più di un anno. Le nuove abitudini però restano, d’altronde dopo mesi di smart working e videoconferenze, ma soprattutto a causa della paura del contagio da Covid-19, è difficile tornare a incontrarsi di persona.

Il tempo digitale non ha stop, funziona 24 ore al giorno per sette giorni alla settimana. I fusi orari servono a cadenzare il ritmo sonno-veglia degli abitanti in ogni zona. Il problema è che di giorno, di notte, al lavoro, in vacanza, le email e il business online sono sempre attivi e richiedono attenzione costante. Ce ne siamo accorti, nel bene e nel male, acquistando prodotti online, incontrando persone in video, scambiandoci accordi e progetti via email. Tutto è on demand, dai corsi alle serie tv, dai quotidiani ai negozi. Il trionfo dell'”always on”.

La pandemia ci ha immersi nel tempo digitale, un tempo dilatato dove completata una call, ne iniziamo un’altra, per poi accedere a un corso che inizia subito dopo. Facciamo tante cose, senza muoverci da casa, dandoci la sensazione di gestire meglio il nostro tempo. Ecco perché, forse, sarà difficile tornare alle vecchie abitudini, quando ci si incontrava di persona.

La pandemia pare smorzarsi, anche se non è il momento di abbassare la guardia, grazie alle vaccinazioni. Ma un ritorno alla normalità è lontano, la paura e l’abitudine a cliccare i link ci bloccano a casa. Forse anche perché ci stiamo rendendo conto che il tempo non ci basta se ci rituffiamo nel mondo fisico, dove spazio e tempo sono variabili collegate. Per incontrare le persone debbo prendere un mezzo, tuffarmi in un traffico che sembra impazzito, perché tutti viaggiano in automobile per proteggersi nella bolla del proprio abitacolo. La produttività digitale è vantaggiosa, elimina i tempi inutili dei viaggi e gli incontri protetti da mascherina. Difficile vedersi intorno alla macchina del caffè o a pranzo, siamo diffidenti e guardinghi. La paura ha il sopravvento, e poi il digitale è comodo – ammettiamolo.

Il ritorno al passato non ci sarà, almeno com’era veramente. Le fiere, i corsi, le riunioni saranno meno in presenza e più digitali. Quando sarà indispensabile ci vedremo di persona, altrimenti basta una connessione veloce. Possiamo fare più cose, guadagnare ore da dedicare a noi stessi, alla famiglia, alle relazioni, decidere di lavorare quando vogliamo. Il nuovo equilibrio porta il meglio dei due mondi in una nuova normalità, trasformata dal tempo digitale. La condizione per arrivarci è che il sistema si adegui, che le aziende agevolino lo smart working, che le riunioni possano essere a distanza, che le fiere possano essere visitate in presenza o a distanza, eccetera. Il post-pandemia ci farà scegliere come vivere la concretezza del mondo fisico e la comodità di quello digitale.

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